ORIGINI EBRAICHE e SINDROME DEL GISANT – La storia finalmente si svela
ORIGINI EBRAICHE e SINDROME DEL GISANT
La storia finalmente si svela
C’era una volta in una terra dell’Italia del Sud, in riva al mare, una famiglia di religione ebraica.
Una famiglia rigorosamente ligia alle leggi del ghetto.
Tutto questo per permettere la sopravvivenza e per permettere che il denaro sotto forma d’oro zecchino potesse aumentare attraverso l’unione della famiglia.
Nel ghetto tutto era creato e prodotto in modo autonomo ed indipendente.
Un giorno, la giovane figlia, di una delle famiglie più rispettate e conosciute uscì andando in città, in pieno inverno, attraverso un permesso che a pochi veniva concesso, insieme a sua madre.
Proprio in questa uscita vide un uomo più grande di lei che le fece un complimento speciale e lei se ne invaghì immediatamente.
I mesi passavano e tra i due si era instaurato un linguaggio epistolare sempre più confidenziale e sempre più libero. A volte si incontravano all’altezza dei cancelli che delimitavano il ghetto, senza farsi vedere e passavano del tempo a fantasticare sul loro futuro.
Fino a che finalmente, arrivata la primavera, uscì nuovamente per andare in città. Con una banale scusa la ragazza si allontanò dalla madre e riuscì ad incontrare il suo amato e a baciarlo profondamente, sentì il suo cuore battere molto forte, riuscirono a dirsi quanto si amavano e nel pieno della passione i due corpi uniti in un amplesso compirono il loro destino. Due anime ed un unico corpo.
Dopo tutto questo la ragazza ritornò a casa ma non passò molto tempo che apparvero le prime nausee. Era incinta!!! Nascose la gravidanza per molti mesi fino a che non si vide in modo evidente. Il suo amato cercò di convincerla a scappare, l’avrebbe accudita lui con il suo amore, lei si sarebbe convertita alla religione cattolica e sarebbe stato tutto facile.
La sorella fu la prima ad accorgersene, poi lo disse alla madre e fu grande vergogna e grande scandalo, non solo un affronto alla famiglia ma a tutta la comunità ebraica.
La ragazza partorì nella colpa, il bimbo era sano e venne tenuto dalla sua famiglia nonostante tutto. La dolcezza e l’amore che muove un neonato è in grado di sciogliere tutte le credenze e tutte le vergogne. Crebbe come parte della comunità e più nessuno si ricordò.
La ragazza continuò a vedere il suo amato fino al giorno in cui seppe che sarebbe stata sposa di un uomo del ghetto.
” Ci si sposa solo tra ebrei!!!” le disse la madre; il padre vedeva la sofferenza della figlia ma non aveva la forza di contrastare la moglie rimanendo in disparte in questa scelta.
L’uomo ebreo non era di certo amorevole, pretendeva che tutti dovessero lavorare fino a sera, e l’ormai donna si ritrovò sottomessa e quasi schiava di un sistema.
Il bimbo che aveva generato nell’amore era diventato scomodo per la famiglia ebraica del marito. Una sera il bimbo non tornò, nonostante le infinite ricerche non si seppe più nulla.
Era stato ucciso da scagnozzi, assoldati dalla famiglia ebraica del marito e messo sottoterra.
Questa storia rimane nascosta fino a che A. decide di fare chiarezza nel suo albero genealogico.
Perché si sente senza radici?
Perché non si sente riconosciuta?
Perché non si sente mai a casa?
Scopriamo che è un Gisant.
Sindrome del gisant: Secondo Salomon Sellam, un decesso “ingiustificabile/ingiustificato e inammissibile” (dal libro: La sindrome del Gisant un impercettibile bambino di sostituzione) segnala la presenza della sindrome del Gisant.
Il Gisant: un complesso bambino di sostituzione
Un bimbo muore in modo inaccettabile e in modo ingiustificabile, generando nella mia cliente tratti tipici del Gisant, solitaria fin da bambina, si veste di nero, non ama stare in mezzo alla gente, si colpevolizza spesso su tutto, dorme immobile sulla schiena e con le mani incrociate.
Questa morte ingiustificata o ingiustificabile all’interno della famiglia produce un lutto impossibile da elaborare per i vivi al momento del dramma.
Inoltre, la data di nascita o concepimento corrisponde alla data di morte (una settimana in più o in meno) del defunto: il nuovo nato prende il suo posto nello stesso momento in cui ha lasciato la vita. Stessa data di nascita o concepimento: si vuole riprogrammare il destino del defunto dalla nascita.
Questa storia si è svelata grazie alla costellazione individuale, A. attraverso i movimenti del campo ha trovato la chiave: seguire l’amore nonostante tutto, al di là dei clan famigliari e al di là delle religioni.
Infine attraverso un atto simbolico incisivo A. ha potuto onorare finalmente il lutto famigliare di un bimbo dimenticato nel suo albero genealogico e recuperare definitivamente le sue radici.
Alessandra Guenzani