Costellazioni psicogenealogiche
Cosa sono le Costellazioni familiari e le Costellazioni Psicogenealogiche? Ve lo spiego nelle prossime poche righe.
ORIGINI DEL METODO DELLE COSTELLAZIONI PSICOGENEALOGICHE
PSICODRAMMA
Il primo metodo psicologico che prevede una “messa in scena” delle problematiche personali è lo psicodramma, inventato negli anni’ 20 dallo psichiatra Jacob Levi Moreno (Bucarest, 1889 – New York, 1974).
Con il teatro improvvisato inverte i ruoli tra platea e palcoscenico e invita gli spettatori a mettere in scena prima la cronaca quotidiana della città poi la loro realtà personale.
Così nasce lo psicodramma, antenato delle Costellazioni familiari e delle Costellazioni Psicogenealogiche.
Durante le sedute le persone mettono in scena le proprie vicende interiori, passate o presenti grazie a un alter ego e a uno o più io-ausiliari.
Quindi si crea una drammatizzazione dello stato interiore della persona con l’obiettivo di modificarlo nel corso della seduta grazie a una catarsi, come nel teatro greco.
Aristotele diceva che la tragedia è come una mimesi, imitazione della realtà, con l’effetto purificatore per risollevare l’animo permettendo di rivivere intensamente le passioni per liberarsene.
Nello psicodramma moreniano il cliente espone, sotto forma di gioco di ruolo una esperienza traumatica, un sogno, un fantasma o una situazione che desidera essere in grado di gestire.
L’esercizio ha come obbiettivo di superare i vecchi schemi di comportamento nati da esperienze negative e di mostrare delle nuove possibilità.
In questo processo c’è un regista, lo psicodrammatista e il paziente sceglie le persone che dovranno recitare i differenti ruoli.
Moreno parla di un co-inconscio di gruppo
SCUOLA SISTEMICA DI PALO ALTO – SCULTURE FAMILIARI
Allo psicodramma si aggiunge la terapia sistemica familiare, approccio creato negli anni ’50 in America a Paolo Alto da Gregory Bateson e altri.
Studiando le persone affette da psicosi nelle loro interazioni con le famiglie (terapia familiare) si è potuto evidenziare che il problema non era della singola persona ma di tutta la famiglia: il malato è il portatore delle difficoltà del sistema.
In fisica un sistema complesso è un sistema in cui le singole parti sono interessate da interazioni locali che provocano cambiamenti nella struttura complessiva.
Anche la famiglia è un sistema autocorrettivo: di conseguenza basta un piccolo cambiamento nel sistema per cui tutto il sistema può cambiare.
Particolarmente rivelante è il Family sculpting, approccio elaborato con varie differenze negli anni 60/70 dai terapeuti sistemici familiari: Virginia Satir, Boston Family Institute, l’Ackerman institute di New York e Andolfi in Italia.
Si posizionano oggetti simbolizzanti gli individui della famiglia in uno spazio secondo la percezione che la persona ha del contesto familiare.
La prossimità o distanza tra gli individui come espressione della natura del legame; lo sguardo, chi guarda chi e come.
Alla fine le sculture sono oggetto di dibattito.
COSTELLAZIONI FAMILIARI E COSTELLAZIONI PSICOGENEALOGICHE
Bert Hellinger racconta che è stata la sua partecipazione a un seminario sulle sculture familiari che gli ha ispirato il metodo delle Costellazioni Familiari, da cui poi io ho tratto le Costellazioni Psicogenealogiche.
Racconta di essere stato sommerso da una immensa emozione durante una seduta per il solo fatto che un rappresentante cambiasse di posizione ed ha capito che questa emozione apparteneva al campo della famiglia che faceva la scultura.
Mentre nelle Costellazioni Familiari non è necessario che ci siano i membri della famiglia in costellazione (anzi è sconsigliato).
Negli anni ’80 in Germania, lo psicanalista, ex missionario Bert Hellinger, basandosi sulla sua esperienza di 20 anni di missione in Africa e sugli studi sistemici americani crea il suo proprio metodo.
Il termine sistema è utilizzato nella teoria delle costellazioni familiari per indicare un destino comune condiviso da più generazioni. I membri di un sistema rischiano di restare intrappolati inconsapevolmente in eventi già vissuti da generazioni precedenti
L’irretimento sistemico è il debito contratto da un individuo nei confronti del proprio sistema di appartenenza che si trasmette alle generazioni successive con i sensi di colpa e i debiti etici di cui parla Boszormenyi-Nagy.
Gli individui a cui arrivano questi “fardelli” sono costretti a impegnarsi, per lealtà inconscia alla famiglia, a raggiungere l’equilibrio del sistema che è stato perturbato.
Da qui le ripetizioni di eventi e destini.
Come gia Boszormeniy-Nagy, elabora alcuni concetti di base:
- Tutti i membri della famiglia hanno lo stesso diritto incontestabile di iscrizione nel sistema familiare
- Il secondo principio è quello dell’ordine dei posti all’interno della famiglia che deve essere prima di tutto un ordine cronologico, generazionale
- Il terzo principio fondamentale è quello dell’equilibrio tra quello che si riceve e quello che si da (il libro dei conti familiari di Boszomenyi-Nagy). Le relazioni umane si equilibrano per uno scambio equo tra dare e avere.
DIRITTO ALL’APPARTENENZA
- Tutti i membri della famiglia hanno lo stesso diritto incontestabile di iscrizione nel sistema familiare. Il semplice fatto di nascere in un sistema familiare da all’individuo un posto nella famiglia.
- Andare contro questo principio e rifiutare questo diritto escludendo un membro significa lasciare un posto vuoto nel sistema che non ha più così il suo equilibrio.
- Un’altra persona sarà obbligata a prendere questo posto vuoto per fare ritrovare la stabilità al sistema.
I membri esclusi sono i morti dimenticati: gli esclusi a causa di omosessualità, prostituzione, prigione, manicomio, ecc. Ma anche gli aborti, i bambini morti e dimenticati, le morti atroci, ecc.
Ognuno nella famiglia ha lo stesso diritto di appartenenza.
Hellinger dice che molti problemi, anche malattie, nascono dall’esclusione di un membro della famiglia.
Per esempio, quando un bambino era stato dato via o non riconosciuto.
Anche tutti coloro che sono stati dichiarati colpevoli di azioni gravi e sono stati esclusi.
Quando si nega questo diritto si obbliga un discendente a prendere il posto dell’escluso o capro espiatorio.
ORDINE CRONOLOGICO
Il secondo principio è quello dell’ordine dei posti all’interno della famiglia che deve essere prima di tutto un ordine cronologico.
Gli adulti devono prendere le responsabilità che gli sono proprie, i bambini devono comportarsi come dei bambini, ecc.
Tutte le volte che un membro del sistema prende il posto di un altro non è più nel suo e il sistema ne resta perturbato.
Questo succede, per esempio nei casi di genitorializzazione (Boszormenyi-Nagy) cioè quando a un bambino si chiede di ricoprire un ruolo da adulto diventando genitore dei propri genitori perché questi non possono o non vogliono adempiere alla loro funzione.
O quando un fratello minore prende il posto di un fratello o sorella maggiore: colui che prende il posto che non è il suo non potrà vivere pienamente la sua vita e creerà una difficoltà a tutto il sistema.
Secondo Hellinger nella famiglia esiste un ordine gerarchico, in base al tempo di appartenenza ad essa.
Ciò significa: coloro che erano là prima hanno la precedenza rispetto a coloro che sono arrivati dopo.
Perciò, i genitori vengono prima dei figli e il primogenito prima del secondogenito.
In questo modo, ogni membro della famiglia ha il suo proprio posto.
Nessuno può contendergli questo posto.
Ogni tentativo di contendere ad altri il loro posto e quindi di innalzandosi al di sopra di loro ha conseguenze di grande portata.
Tutte le tragedie hanno origine dal disprezzo di questa legge, dove un nato dopo porta su di sé qualcosa che spetta ad uno che lo precede e che proprio perché arrivato dopo non spetta a lui. B. Hellinger
EQUILIBRIO TRA DARE E AVERE
Il terzo principio fondamentale è quello dell’equilibrio tra quello che si riceve e quello che si dà (il libro dei conti familiari di Boszomenyi-Nagy).
Le relazioni umane si equilibrano per uno scambio equo tra dare e avere.
Colui che riceve si ritrova in una situazione di debito ed è nella necessità di rendere per ritrovare la parità e l’equilibrio.
È il caso dei genitori e dei figli.
I genitori hanno dato ai figli e a un certo momento i figli devono dare ai genitori altrimenti il sistema è perturbato e qualcuno, nelle generazioni successive, ne pagherà le conseguenze.
Siccome lo scambio non può essere sempre fatto equamente, onorare la persona che ha più donato e ringraziarla sinceramente è un modo per ristabilire l’equilibrio.
Quando qualcuno ha dato di più ed è stato ingiustamente sfruttato si crea una sorta di credito per i discendenti.
Chi invece ha sfruttato gli altri crea un debito che qualcuno sarà obbligato a pagare.
Quando si ripetono difficoltà nei membri su più generazioni ci dobbiamo domandare che ingiustizia è stata fatta dagli antenati.
COSTELLAZIONI PSICOGENEALOGICHE
Le costellazioni psicogenealogiche® vengono proposte dopo aver fatto un lavoro di psicogenealogia su almeno tre generazioni.
Mettono in scena la famiglia dalla generazione in cui il problema che ossessiona i discendenti si è mostrato per la prima volta.
Quando sono stati scritti tutti gli elementi conosciuti della storia familiare si possono emettere delle ipotesi su quello che si sta ripetendo che condiziona ancora la vita dei discendenti. Questa è la base delle Costellazioni Psicogenealogiche.
A questo punto, quando si profilano delle ipotesi possibili su cosa è accaduto nel passato che non è stato risolto (lutti e traumi non elaborati, esclusioni, ingiustizie fatte, ecc.) si propongono le Costellazioni Psicogenealogiche in seduta individuale.
Le teorie che sono alla base di questo metodo :
- Esiste un campo nel quale la persona è in contatto con gli antenati (inconscio collettivo o campo morfico)
- Il caso non esiste (sincronicità)
- Lo spazio come metafora (sculture familiari)
- L’irretimento sistemico può aver avuto origine in un passato lontano ma raggiungibile (4 generazioni circa)
COME SI SVILUPPANO LE COSTELLAZIONI PSICOGENEALOGICHE
- La persona scrive, su dei fogli colorati, il nome di ciascun membro della famiglia che si vuole mettere in Costellazioni Psicogenealogiche.
- I fogli diventano i rappresentanti dei famigliari. Poi dispone i fogli nella superfice scelta per delimitare lo spazio sistemico familiare, nel modo più inconsapevole possibile. Ovvero cercando di mettersi in contatto con la parte inconscia o analogica.
- I fogli, rappresentanti i membri della famiglia, posizionati dove la persona “sentirà” essere giusto che vengano posti, produrranno una “costellazione”. La configurazione risultante potrà mostrare gli esclusi e i destini sovrapposti, la distanza o la vicinanza tra le persone dalla famiglia, e, eventualmente, avvalorare o smentire le ipotesi fatte nel lavoro di psicogenealogia. Secondo il concetto di sincronicità di C. G. Jung
- Inoltre, una volta letta e analizzata con la persona la configurazione familiare, si fanno degli atti simbolici per “mettere al loro giusto posto” tutti i membri della famiglia.
- Reintegrare simbolicamente gli esclusi, mettere i genitori al loro posto di ascendenti e i figli nel loro ordine di nascita, rendere il destino di cui ci si è preso il carico, sono i principali atti simbolici che vengono fatti durante le Costellazioni Psicogenealogiche, sia in seduta individuale che di gruppo.
Naturalmente questo presuppone l’esistenza di una conoscenza inconscia, di un legame con gli antenati che possiamo chiamare inconscio collettivo di Jung, o campo morfico, come è stato proposto, in tempi più recenti, dallo scienziato Rupert Sheldrake